Un’altra causa dell’invecchiamento cutaneo dipende dagli stress ossidativi, ovvero quelle reazioni chimiche con produzione di radicali liberi, che danneggiano in maniera irreversibile le membrane cellulari.
Bisogna tener conto anche del fattore “età”; ricordiamo che le prime manifestazioni di senescenza cellulare compaiono già intorno ai vent’anni, quando la pelle inizia a decrementare le sue funzioni vitali, assottigliandosi progressivamente, seccandosi, e diventando sempre più fragile, anche a causa di modificazioni ormonali inevitabili con
l’avanzare del tempo. Anche il rallentamento nella produzione di sebo, che è una sostanza grassa in grado di trattenere l’acqua, contribuisce ad accentuare l’invecchiamento delle cellule, e la lassità dei tessuti.
Si assiste anche ad una diminuita produzione di acido ialuronico, causata da una degenerazione progressiva dei fibroblasti, con conseguente perdita di volume; parallelamente si verifica una minore biodisponibilità di elastina e collagene, con successiva perdita di elasticità e sostegno a livello della struttura del derma.
Possono comparire sulla pelle anche delle zone iperpigmentate, di solito di colore brunastro, dovute ad un’eccessiva produzione di melanina, che causano delle antiestetiche discromie. Tale processo è considerato fisiologico con il progredire del tempo, ma può essere notevolmente accentuato dall’esposizione ai raggi solari senza un’adeguata protezione con creme dotate di filtro anti UV.